Cosa Fare A Gravina in Puglia? Tutte le tappe d'obbligo e Visite Gratuite.

Giuseppe
Cosa Fare A Gravina in Puglia? Tutte le tappe d'obbligo e Visite Gratuite.

Visite turistiche

Ritenuta da molti la più antica biblioteca pubblica di Puglia, è chiamata Finia dal nome del suo maggior donatore, cardinale Antonio Fini che fece edificare nel 1743 una sede idonea nei pressi del Seminario.
Biblioteca Capitolare Finia
0 Piazza Notar Domenico
Ritenuta da molti la più antica biblioteca pubblica di Puglia, è chiamata Finia dal nome del suo maggior donatore, cardinale Antonio Fini che fece edificare nel 1743 una sede idonea nei pressi del Seminario.
Ubicata in piazza Notar Domenico la chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche del “Purgatorio”, è stata costruita come cappella funeraria della famiglia Orsini tra il 1649 eil 1654. La chiesa è a una navata con sette altari. Il pittore Francesco Guarini, realizzò per gli Orsini, tra gli altri quadri, la grande pala d’altare della Madonna del Suffragio, sull’altare maggiore. Attualmente la chiesa è sconsacrata. La cappella dell’Annunciazione ospita il monumento sepolcrale di Ferdinando III Orsini. Sempre nella chiesa, un pulpito ligneo del ‘700 e la cantoria con organo furono realizzati nel 1790 ad opera di Benedetto De Rosa.
Church of Purgatorio (Saint Maria Del Suffragio)
4 Piazza Domenico Notar
Ubicata in piazza Notar Domenico la chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche del “Purgatorio”, è stata costruita come cappella funeraria della famiglia Orsini tra il 1649 eil 1654. La chiesa è a una navata con sette altari. Il pittore Francesco Guarini, realizzò per gli Orsini, tra gli altri quadri, la grande pala d’altare della Madonna del Suffragio, sull’altare maggiore. Attualmente la chiesa è sconsacrata. La cappella dell’Annunciazione ospita il monumento sepolcrale di Ferdinando III Orsini. Sempre nella chiesa, un pulpito ligneo del ‘700 e la cantoria con organo furono realizzati nel 1790 ad opera di Benedetto De Rosa.
Nel 1566 si fece strada nel popolo semplice e devoto la convinzione che l’antica immagine della Madonna affrescata nella chiesa fosse diventata miracolosa per aver guarito infermi. Per questa ragione si guadagnò la venerazione dei molti forestieri che cominciavano ad arrivare con offerte votive. Si decise così di fissare un giorno ufficiale per la sua festa che prevedeva l’ apertura del santuario anche la notte, revocata un secolo dopo per evitare che uomini e donne, frequentandola di notte, si abbandonassero a baldorie facili a sfociare in orge compromettenti la sacralità della stessa chiesa e l’onorabilità delle fanciulle. Infatti, molto spesso fanciulle, a loro dire pure vergini, si trovassero magicamente gravide. E di un attimo miracoloso sarebbe stata protagonista una certa Maria che, dopo una visita notturna nel santuario,senza alcun rapporto carnale con uomo, si sarebbe trovata incinta. Da quel momento donne maritate, votate valla sterilità, venivano in preghiera fiduciose nel miracolo. Sta di fatto che la chiesa è stata sconsacrata.
Chiesa Rupestre Madonna della Stella
Via Fontana la Stella
Nel 1566 si fece strada nel popolo semplice e devoto la convinzione che l’antica immagine della Madonna affrescata nella chiesa fosse diventata miracolosa per aver guarito infermi. Per questa ragione si guadagnò la venerazione dei molti forestieri che cominciavano ad arrivare con offerte votive. Si decise così di fissare un giorno ufficiale per la sua festa che prevedeva l’ apertura del santuario anche la notte, revocata un secolo dopo per evitare che uomini e donne, frequentandola di notte, si abbandonassero a baldorie facili a sfociare in orge compromettenti la sacralità della stessa chiesa e l’onorabilità delle fanciulle. Infatti, molto spesso fanciulle, a loro dire pure vergini, si trovassero magicamente gravide. E di un attimo miracoloso sarebbe stata protagonista una certa Maria che, dopo una visita notturna nel santuario,senza alcun rapporto carnale con uomo, si sarebbe trovata incinta. Da quel momento donne maritate, votate valla sterilità, venivano in preghiera fiduciose nel miracolo. Sta di fatto che la chiesa è stata sconsacrata.
La Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi”, sita nel cuore della città antica, fu eretta in Ente Morale nel 1920, appena tre anni dopo la morte del Barone Pomarici Santomasi che fece dono alla sua città del suo Palazzo e dei Beni in esso contenuti perchè divenisse Museo e Biblioteca. Al pian terreno trovano ospitalità le sale destinate agli abiti d’epoca della famiglia e alle maioliche. Di assoluto interesse artistico, la Cripta di San Vito Vecchio, grande esempio di arte rupestre medievale, qui ricostruita nel 1968, dopo lo stacco da una chiesa rupestre locale. Al primo piano, l’Appartamento rappresenta un esempio di vita vissuta della famiglia Pomarici Santomasi, disposto in sette sale, con mobilio in stile barocco, per lo più del seicento e settecento napoletano. Al secondo piano, il Museo ove si trova una collezione Archeologica con importanti e preziose collezioni di ceramiche e reperti bronzei scoperti negli scavi eseguiti sull’area di Botromagno datati dal VII al III sec. a. C.. Questa collezione include più di 2000 preziosi reperti con una rilevante importanza storica in quanto danno la possibilità di tracciare le fasi principali del processo di insediamento umano nel territorio di Gravina, a partire dalle origini.
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Museo Fondazione Ettore Pomarici Santomasi
20 Via Museo
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La Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi”, sita nel cuore della città antica, fu eretta in Ente Morale nel 1920, appena tre anni dopo la morte del Barone Pomarici Santomasi che fece dono alla sua città del suo Palazzo e dei Beni in esso contenuti perchè divenisse Museo e Biblioteca. Al pian terreno trovano ospitalità le sale destinate agli abiti d’epoca della famiglia e alle maioliche. Di assoluto interesse artistico, la Cripta di San Vito Vecchio, grande esempio di arte rupestre medievale, qui ricostruita nel 1968, dopo lo stacco da una chiesa rupestre locale. Al primo piano, l’Appartamento rappresenta un esempio di vita vissuta della famiglia Pomarici Santomasi, disposto in sette sale, con mobilio in stile barocco, per lo più del seicento e settecento napoletano. Al secondo piano, il Museo ove si trova una collezione Archeologica con importanti e preziose collezioni di ceramiche e reperti bronzei scoperti negli scavi eseguiti sull’area di Botromagno datati dal VII al III sec. a. C.. Questa collezione include più di 2000 preziosi reperti con una rilevante importanza storica in quanto danno la possibilità di tracciare le fasi principali del processo di insediamento umano nel territorio di Gravina, a partire dalle origini.
Siamo a Gravina in Puglia e tra le sue tradizioni riporta la creazione di un oggetto in terra cotta divenuto un'identità del nostro paese e ne garantisce l'autenticità. . Si chiama " Cola Cola " e la sua forma ricorda quella di una gazza, la quale pronuncia nel dialetto locale ne definisce il nome. . A partire dal V sec a.c. molto probabilmente è stato prodotto ed inserito sia come erede dei classici giocattoli che come fischietto bitonale. . I suoi colori richiamano l'esplosivita della natura durante il periodo primaverile con tutta la sua vitalità mentre la sua forma ( inizialmente ovoidale, ora presenta in aggiunta un gambo ) fa riferimento alla fertilità. . Oggi è il simbolo più noto della nostra città, uno dei souvenir piu apprezzato da grandi e piccini.
Casa Museo della "COLA COLA"
24 Piazza Benedetto XIII
Siamo a Gravina in Puglia e tra le sue tradizioni riporta la creazione di un oggetto in terra cotta divenuto un'identità del nostro paese e ne garantisce l'autenticità. . Si chiama " Cola Cola " e la sua forma ricorda quella di una gazza, la quale pronuncia nel dialetto locale ne definisce il nome. . A partire dal V sec a.c. molto probabilmente è stato prodotto ed inserito sia come erede dei classici giocattoli che come fischietto bitonale. . I suoi colori richiamano l'esplosivita della natura durante il periodo primaverile con tutta la sua vitalità mentre la sua forma ( inizialmente ovoidale, ora presenta in aggiunta un gambo ) fa riferimento alla fertilità. . Oggi è il simbolo più noto della nostra città, uno dei souvenir piu apprezzato da grandi e piccini.
Il Ponte Viadotto Madonna della Stella nasce come anello di congiunzione tra la città di Gravina e la chiesa secolare "Madonna della Stella" per permettere ai fedeli di raggiungere il luogo di culto. Nell'800, durante la dominazione degli Orsini, fu trasformato in acquedotto, attualmente funzionante per il trasporto di acqua nel centro storico. Un paesaggio unico nel suo genere, lasciati trasportare dalla quiete e dal suono del passaggio dell'acqua nel torrente la Gravina.
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Aquäduktbrücke
Via Fontana la Stella
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Il Ponte Viadotto Madonna della Stella nasce come anello di congiunzione tra la città di Gravina e la chiesa secolare "Madonna della Stella" per permettere ai fedeli di raggiungere il luogo di culto. Nell'800, durante la dominazione degli Orsini, fu trasformato in acquedotto, attualmente funzionante per il trasporto di acqua nel centro storico. Un paesaggio unico nel suo genere, lasciati trasportare dalla quiete e dal suono del passaggio dell'acqua nel torrente la Gravina.
Il Bosco “Difesa Grande”, con i suoi circa 1890 ettari è uno dei più importanti complessi boscati dell’intera Puglia. Situato a 6 km dal centro abitato di Gravina, nel medio bacino idrografico del fiume Bradano, si estende su un terreno collinare compreso tra il torrente Gravina ad Est ed il torrente Basentello ad Ovest, entrambi affluenti del Bradano. Il bosco era da sempre vissuto come una fonte di approvvigionamento di legname per la collettività gravinese. Consultando gli atti preliminari ed apprezzo del Comune di Gravina dell’anno 1754, per la formazione del catasto, si attestava che la suddetta Università di Gravina possedeva “li seguenti Beni, Rendite e Gabelle e possiede li seguenti Pesi Universali”: Un Bosco di arbori di cerse detto la Difesa Grande di capacità di carra ottantaquattro, in cui li poveri vi hanno il ius di legname a legna in collo seu alla collata solamente…ch’è di ducati sei a soma, confinante il detto bosco seu Difesa Grande colli beni del Venerabile Monastero di S. Maria delle Domenicane, chiamata la Rifezza di Pied’organo….”.
Bosco Difesa Grande di Gravina
SP193
Il Bosco “Difesa Grande”, con i suoi circa 1890 ettari è uno dei più importanti complessi boscati dell’intera Puglia. Situato a 6 km dal centro abitato di Gravina, nel medio bacino idrografico del fiume Bradano, si estende su un terreno collinare compreso tra il torrente Gravina ad Est ed il torrente Basentello ad Ovest, entrambi affluenti del Bradano. Il bosco era da sempre vissuto come una fonte di approvvigionamento di legname per la collettività gravinese. Consultando gli atti preliminari ed apprezzo del Comune di Gravina dell’anno 1754, per la formazione del catasto, si attestava che la suddetta Università di Gravina possedeva “li seguenti Beni, Rendite e Gabelle e possiede li seguenti Pesi Universali”: Un Bosco di arbori di cerse detto la Difesa Grande di capacità di carra ottantaquattro, in cui li poveri vi hanno il ius di legname a legna in collo seu alla collata solamente…ch’è di ducati sei a soma, confinante il detto bosco seu Difesa Grande colli beni del Venerabile Monastero di S. Maria delle Domenicane, chiamata la Rifezza di Pied’organo….”.
Consigliata una camminata sulla passerella che costeggia la gravina, godendosi un paesaggio da un unico e diverso punto di vista.
Via Giudice Montea
Via Giudice Montea
Consigliata una camminata sulla passerella che costeggia la gravina, godendosi un paesaggio da un unico e diverso punto di vista.
Vicino al centro storico e al Ponte Acquedotto, si trova il Parco Robinson, per tutti noi "la Pineta", luogo di intrattenimento per giovani e famiglie, con parco giochi, percorsi nella natura e viste suggestive sul canyon gravinese. Ottimo luogo per rilassarsi, riposare, poter giocare in spazii sicuri, oppure riprendere la gravina dall'alto o scattare qualche foto ricordo.
Parco Robinson
. Via L. Maiorana
Vicino al centro storico e al Ponte Acquedotto, si trova il Parco Robinson, per tutti noi "la Pineta", luogo di intrattenimento per giovani e famiglie, con parco giochi, percorsi nella natura e viste suggestive sul canyon gravinese. Ottimo luogo per rilassarsi, riposare, poter giocare in spazii sicuri, oppure riprendere la gravina dall'alto o scattare qualche foto ricordo.

Tour a pagamento, contattare IAT - Gravina

Visiterete la Chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, la più antica e grande chiesa rupestre della città, simbolo del culto micaelico pugliese; sarete accolti dal maestoso Cristo Pantocratore benedicente alla maniera greca e circondato dai Santi, presso la Cripta di San Vito Vecchio nel Museo “Fondazione Ettore Pomarici Santomasi”; visiterete la Chiesa di Santa Sofia, piccolo gioiello nascosto, all’interno del quale ammirerete il mausoleo funebre di Angela Castriota Scanderberg; proseguirete la vostra passeggiata verso il Bastione Medievale, antica cinta muraria del ‘500 che vi regalerà la sua meravigliosa Terrazza Belvedere sull’Habitat Rupestre; visiterete la Chiesa rupestre di Santa Maria degli Angeli (o delle Tombe). Attraverserete il Ponte Viadotto Acquedotto che vi regalerà un panorama mozzafiato.
Cave Church of Saint Michael 'delle Grotte'
Calata Grotte San Michele
Visiterete la Chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, la più antica e grande chiesa rupestre della città, simbolo del culto micaelico pugliese; sarete accolti dal maestoso Cristo Pantocratore benedicente alla maniera greca e circondato dai Santi, presso la Cripta di San Vito Vecchio nel Museo “Fondazione Ettore Pomarici Santomasi”; visiterete la Chiesa di Santa Sofia, piccolo gioiello nascosto, all’interno del quale ammirerete il mausoleo funebre di Angela Castriota Scanderberg; proseguirete la vostra passeggiata verso il Bastione Medievale, antica cinta muraria del ‘500 che vi regalerà la sua meravigliosa Terrazza Belvedere sull’Habitat Rupestre; visiterete la Chiesa rupestre di Santa Maria degli Angeli (o delle Tombe). Attraverserete il Ponte Viadotto Acquedotto che vi regalerà un panorama mozzafiato.